Bollettino Parrocchiale del 10 marzo 2013
Riflessione di Don Romeo
L’amore incomprensibile di Dio
I due figli protagonisti della parabola hanno una pessima idea di Dio. Entrambi.
Il primo figlio, scapestrato, pensa che Dio sia un concorrente, un avversario: se c'è io non posso realizzarmi. Dio è un censore, un preside severo, uno che non mi aiuta. Gli chiedo il mio, quello che mi deve (e da quando un padre "deve" l'eredità?), quello che mi spetta. Chiedere l'eredità significa augurare la morte. E il figlio va in un paese lontano, vuole porre una grande distanza fra sé e il padre, e conosce la vita. Ha molti amici, sperpera tutto il patrimonio. Quando finiscono i soldi gli amici se ne vanno, ovvio. È tutta qui la vita? In pochi mesi ha già conosciuto tutto, bruciato tutto? Si ritrova a pascolare i porci. I porci: l'animale impuro per eccellenza. E patisce la fame. Rientra in se stesso e ragiona: "Sono un idiota. In casa di mio padre anche il più umile dei servi ha pane in abbondanza! Ora torno e mi trovo una scusa..." Sì, avete letto bene: Il figlio non è affatto pentito: è affamato e ancora pensa che il padre si lascia manipolare.
L'altro figlio torna dal lavoro stanco e si offende della festa che il padre ha fatto in onore del figlio minore. Come dargli torto? Il suo cuore è piccolo ma la sua giustizia grande: sì, è vero, il Padre si comporta ingiustamente nei suoi confronti. Giusto: lui lavora da anni e non ha mai osato chiedere nulla. Il figlio maggiore pensa che Dio sia uno da tenere buono, che ora fatichiamo ed obbediamo ma che, alla fine, avremo il premio, ci verrà riconosciuta la fatica che abbiamo vissuto
Lui è uno mortificato, lui è il bravo figlio che tutti vorrebbero: perché il padre si comporta in quel modo?
Il finale della parabola è comunque una sorpresa
L’evangelista non dice se il primo figlio, il minore, apprezzò il gesto del Padre e, finalmente, cambiò idea. Neppure dice se il fratello maggiore, inteneritosi, entrò a far festa.
No: la parabola finisce, senza scontate soluzioni, senza facili moralismi.
Puoi stare col Padre senza vederlo, puoi lavorare con lui senza gioirne, puoi lasciare che la tua fede diventi ossequio rispettoso senza che ti faccia esplodere il cuore di gioia. Il vangelo ci dice ancora una volta che Dio ci considera adulti, che affida alle nostre mani le decisioni, che non si sostituisce alle nostre scelte.
Quello che è sicuro e certo è che questi due figli sono simili a noi.
Piccoli e meschini, come noi. Perché ed è una domanda fondamentale , ci manca la capacità di incontrare il Padre?
- Vedo un Padre che lascia andare il figlio anche se sa che si farà del male (l'avreste lasciato andare?).
- Vedo un Padre che scruta l'orizzonte ogni giorno.
- Vedo un Padre che corre e abbraccia.
- Vedo un Padre che non rinfaccia né chiede ragione dei soldi spesi ("te l'avevo detto io!"), che non accusa, che abbraccia, che smorza le scuse (e non le vuole), che restituisce dignità, che fa festa.
- Vedo un Padre ingiusto, esagerato, che ama un figlio che gli augurava la morte ("dammi l'eredità!") che vaneggiava nel delirio ("mi spetta!"), un Padre che sa che questo figlio ancora non è guarito dentro ma pazienta e fa già festa.
- Vedo un Padre che esce a pregare (proprio così!) lo stizzito fratello maggiore, che tenta di giustificarsi, di spiegare le sue buone ragioni.
- Vedo questo Padre che accetta la libertà dei figli, che pazienta, che indica, che stimola.
-
Lo vedo e impallidisco.
Dunque: Dio è così? Così tanto? Sì. Dio è questo e non altro. Dio è così e non diversamente. E il Dio in cui credo è così!
Perché di esagerato, di eccessivo, in questa storia, in questa parabola c'è solo l'amore di Dio.
Eventi in Evidenza
RISULTATI delle VOTAZIONI per il CONSIGLIO PASTORALE
CUCCAROLLO MARCO n. preferenze 280
AGOSTINELLI SONIA 267
TESSAROLLO MELANIA 240
RANDON STEFANO 235
LOLLATO LAURA 231
BATTAGLIA AGOSTINO 214
MORO TIZIANA 198
SABINO DAVIDE 189
ZANDONA’ ANNALISA 172
COMUNELLO PAOLA 140
GUADAGNIN FABRIZIO 133
DALLA RIZZA GIAMPAOLO 131
LORENZIN LUCIANO 121
BOZZETTO GIORGIA 120
NICHELE ANNA 110
COMUNELLO MATTEO 106
BELLON VALENTINO 88
CAON SIMONETTA 81
CAVALLI LINO 75
MARIN DOMENICO 56
FINCATI MARCO 53
Gli eletti sono 20.
Grazie a queste persone che hanno gentilmente accettato di far parte del Consiglio Pastorale.