Bollettino Parrocchiale del 3 marzo 2013
Riflessione di Don Romeo
«Cosa ho fatto di male per meritarmi questo!», «Che croce mi ha mandato Dio!»: quante volte si sentono pronunciare queste lamentazioni, queste imprecazioni verso Dio.
Il dolore è un tema delicato e faticoso e tutti entriamo in crisi quando il dolore ci colpisce.
Vorremmo delle risposte (ma è di risposte che abbiamo bisogno? No! Noi vogliamo non soffrire...) ma Dio tace e la Bibbia non ci aiuta molto.
Gesù, citando due noti eventi di cronaca dei suoi tempi, smonta una credenza popolare molto diffusa allora (e oggi). Un devoto medio pensava che le disgrazie, come appunto il crollo della torre di Siloe, punissero delle persone che in qualche modo avessero commesso degli orribili peccati.
E se un bambino nasceva malato? Orribile ma coerente risposta: i colpevoli erano i suoi genitori. Nessuna pietà, quindi, per i malati, né comprensione per le vittime della repressione romana: se erano stati uccisi era a causa dei loro peccati.
Molte persone, nei momenti di dolore e di sofferenza, accusano Dio che, evidentemente, non sa fare il suo mestiere.
Gesù ristabilisce le responsabilità: gran parte del dolore che viviamo ce lo siamo creato.
La croce ce la danno gli altri o ce la diamo noi stessi con uno sguardo contorto e mondano della realtà.
Dio fa quel che può; anche lui si ferma di fronte alla nostra ostinazione e durezza di cuore.
Dio è limitato, quindi? No, ma ferma la sua mano e ci lascia liberi, perché vuole dei figli, non dei sudditi.
Oggi il Signore passa e ci salva, oggi siamo chiamati a usare bene la nostra libertà
Dio non guarda indifferente alle tragedie del mondo, ma chiede a noi, come a Mosé, di renderlo presente accanto a chi soffre.
Quando chiediamo a Dio di liberaci dal dolore, il Signore ci invita a non coltivare il dolore, a sradicarne le radici e a diventare noi il volto solidale e sorridente di Dio per il popolo.
Siamo noi il sorriso di Dio, il balsamo che Dio dona all'umanità per superare ogni dolore e crescere in una più vera umanità basata sulla giustizia e sul perdono. Di questo siamo testimoni.
La vita è un'opportunità da cogliere per scoprire chi è Dio e chi siamo noi.
Non esiste una vita più o meno semplice, ma ogni vita è un soffio breve che siamo chiamati a vivere con intensità e gioia.
Gesù ci svela il volto di un Dio che pazienta, che insiste perché il fico produca frutti.
La conversione, il cambiare atteggiamento, il ri-orientare la nostra vita è il frutto che ci è chiesto.
Fermiamoci davanti agli eventi tristi della vita senza incolpare Dio, né scuotere la testa e tirare innanzi, ma guardiamoli come un monito che la vita stessa ci rivolge per giocare bene la nostra partita.
Dio da parte sua è un Dio che conosce, che interviene, ma che rispetta, trattandoci da adulti, le nostre scelte, anche se catastrofiche e schiavizzanti.
Eventi in Evidenza
INIZIATIVE E PROPOSTE PER VIVERE BENE QUESTO TEMPO
ü martedì ore 15.00 e venerdì ore 20.30 : due giorni dedicati alla Parola di Dio. La riflessione riguarda il Padre nostro
ü mercoledì la Messa è preceduta dalla preghiera della VIA CRUCIS
ü giovedì dopo la Messa tempo per l’adorazione eucaristica fino alle ore 20.30
Per il digiuno, facciamo riferimento alla giornata del venerdì.